Arisa – Malamorenò
Contrariamente ad altri artisti in gara, se non altro, ha il pregio di avere un’immagine ben definita. Orrenda, ma ce l’ha. E poi scusate, ma ogni volta che Arisa viene annunciata sul palco non posso non pensare ai Sepultura che fanno Arise e ogni volta lo shock è troppo forte. Voto: 5.
Malika Ayane – Ricomincio da qui
Ha il merito di non piegarsi alle logiche talent-show ormai imperanti al Festival. Ha personalità e un pezzo radiofonico e onesto che si fa ascoltare. Tifiamo per lei. Voto 6.
Simone Cristicchi – Meno male
Solito polpettone social-impegnato da quattro soldi ora persino imbastito su un pezzo rock-stupidino tragicomico che non fa ridere nessuno. A questo punto meglio Checco Zalone, se non altro sai cosa stai ascoltando. Voto 3.
Toto Cutugno - Aeroplani
Un italiano. Un italiano vero. Pertanto: Voto 4.
Nino D’Angelo – Jammo jà
Nessuno se n’è accorto, uscito subito alla prima serata. Bene così. Voto 3.
Noemi – Per tutta la vita
Tra tutti i fuoriusciti dai talent-show di varia natura è forse la migliore. Il pezzo funziona e se lo incontri in radio non cambi frequenza, anche se ricorda pericolosamente un brano di Mina. Voto 6.
Irene Grandi – La cometa di Halley
Bianconi II la vendetta. Forse abbiamo capito quali siano le reali ambizioni dei Baustelle. Il pezzo scorre via senza lasciare particolari tracce, ma dura poco e non ammorba. Voto 5.
Fabrizio Moro – Non è una canzone
Tremendo. Il pezzo è una taroccata reggae frammista al momento rock finale che grida vendetta. Il testo è una nenia di ribellismo giovanile qualunquista. Ha anche il demerito di riportare in superficie uno dei peggiori relitti anni ’90, che speravamo sepolto per sempre nel dimenticatoio: Jarabe De Palo. Voto: 1.
Irene Fornaciari feat. Nomadi – Il mondo piange
Immagine stracciona-hippie impresentabile, raccomandata da cotanto padre: e il mondo piange. Quanto ai Nomadi: sempre peggio. Voto 2.
Povia – La verità
Vaffanculo. Voto 0.
Pupo, Emanuele Filiberto – Italia amore mio
Probabilmente la cosa peggiore mai prodotta dacché l’uomo cammina in modo eretto. Dopo l’improbabile trio Pupo-Paolo Belli-Youssou N’Dour dello scorso anno, ecco il Principe di Savoia. A questo punto per il 2011 aspettiamoci di tutto: i Metallica, la D’Addario, Mons. Milingo. L’intero peggio italiano condensato in un solo brano, atroce. C’è persino la pacchianata finale con il tenore. C’è persino Marcello Lippi. Ci si chiede perché alla fine non parta il coro “Duce! Duce!”. Voto: 0.
Enrico Ruggeri – La notte delle fate
Dai Enrico, va bene anche così. Ma perché continui ad andarci? Sanremo mena sfiga. Voto 5.
Valerio Scanu – Per tutte le volte che
Sembra un brano tratto da una colonna sonora della Disney, tipo Il Re Leone. Alla fine ne ricorderemo solo i capelli: In tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi, in tutto il mondo e l’universo che ci insegue. Voto: 3.
Sonohra – Baby
I fratelli minori che non vorresti mai. Voto: 2.
Marco Mengoni – Credimi ancora
Ha la voce, ma la personalità di un volantino gettato al vento. Continua ad accettare brani insulsi e questa immagine glam che gli hanno cucito addosso. Ma se l’anno scorso ha vinto Marco Carta, abbiamo già capito a chi tocca a sto giro. Che a pensar male si fa peccato ma talvolta bla bla bla. Voto: 4.
Philip Di Salvo
Arisa: 6. Il suo pezzo è praticamente una cover di "Sincerità", ma resta comunque orecchiabile, fresco e divertente. Tormentone.
RispondiEliminaMalika: 8. Il pezzo è tutt'altro che radiofonico e facile (non ha nemmeno il ritornello). Lei lo interpreta magistralmente con la sua voce speziata. Che classe.
Cristicchi: 5. Pezzo finto-arrabbiato, molto qualunquista. Apprezzabile l'idea di portare i minatori sul palco nella serata dei duetti. Compagno di ricci.
Cutugno: 4. Rispetto la storia della musica italiana, ma proprio non ce la fa a cantare. Il pezzo (che ha scritto lui stesso) è troppo alto - oltre che bruttarello - e prende una stecca dopo l'altra. Al suo confronto Belen, nel duetto, fa un'ottima figura. Pensionabile.
Nino D'Angelo: 6 (ma 10 alle tettone della mitica Maria Nazionale). Porta un pezzo interamente in napoletano stretto, del tutto incomprensibile. Lui legge tutte le parole sul gobbo elettronico, perchè non se le ricorda e forse neanche sa cosa sta dicendo. Pure il contenuto riguarda esclusivamente il Sud Italia. Un leghista al contrario. Comunque è sempre Nino. Eroe.
Noemi: 6. Bella voce, roca e graffiante. Se il pezzo ricorda Mina, è solo un bene (e non c'è niente di pericoloso). Talentuosa.
Irene Grandi: 6. Il pezzo è un sapido misto di "Charlie fa surf" e "Nel blu dipinto di blu". Niente di che, ma Irene piace sempre. Il testo, sul finale cita i Beatles rovesciandoli: "Io dico addio, tu dici ciao". In vacanza da una vita.
Fabrizio Moro: 5. Il pezzo reggae-rap-rock non è nelle sue corde. Perlomeno sembra sincero.
Fornaciari+Nomadi: 6. Portano una copia di una canzone di Zucchero, che Sugar ha scritto pensando ad un proprio brano, che comunque aveva plagiato da qualcun altro. Il messaggio si può salvare. Rimandati.
Povia: 0. Nessuno sa cosa faccia costui durante l'anno. Poi a Sanremo si sveglia e porta il suo branetto sul tema più scottante che c'è. Quest'anno canta di Eluana sulle note della sua hit "Il piccione". Nella serata dei duetti sembrava che avessero trascinato a forza sul palco Masini (che poveraccio c'ha già i suoi problemi). Furbetto.
Il trio: 0. Fischiato persino dal pubblico dell'Ariston. Durante i duetti, con Lippi presente, Pupo canta una strofa tipo: "In quella notte di Berlino, Marcello Lippi e Fabio Cannavaro ci hanno fatto vincere i mondiali regalandoci la gioia di essere italiani". Incommentabile. Su di loro un sacco di nuvole.
Ruggeri: 7. Il pezzo rock non è male. Quando, con i Decibel accanto, indossa gli occhiali da sole bianchi di "Contessa", Sanremo acquista quasi un senso. Incompreso.
Scanu: 6. Lo odio, è inguardabile e ha poco talento. Ma le ragazzine impazziscono. Io invece impazzisco per Alessandra Amoroso (da tutti i punti di vista): nel duetto, esalta la canzone, che comunque - spiace quasi ammetterlo - non è male. Tagliati i capelli.
Sonohra: 0. Difficile spiegarseli. Meteore.
Mengoni: 6. Se non esagerasse troppo quando canta, gli darei anche quasi 7. La canzone non è malvagia, lui è bravo. Dovrebbe solo smettere di truccarsi gli occhi, che non se' po' vedè. Anch'io penso che vincerà lui (quest'anno tocca a X-Factor): sempre meglio di Marco Carta. Datte na' calmata.
Antonella Clerici: 4. Sui tacchi, si muove come un elefante zoppo. Per il resto è una conduttrice che non conduce. Salverei solo le tette.
Francesco