martedì 29 giugno 2010
L'ironia logora chi non ce l'ha
Avevo intenzione di scrivere qualcosa sulla condanna in appello a sette anni di carcere al senatore Marcello Dell’Utri (PDL, già cofondatore di Forza Italia) per concorso esterno in associazione mafiosa, senza sorrisetto compiaciuto o battute che fanno ironicamente riferimento, ironicissime!, ai giudici comunisti o alla prossima carriera di ministro senza portafoglio di Dell’Utri. Mi sono letta un po’ di articoli e stavo ancora pensando a cosa scrivere, quando a un certo punto ho letto questo.
«Speriamo che Berlusconi adesso non faccia ministro pure lui». Ne nasce un botta-e-risposta con lo stesso Dell’Utri. «Ma che ci azzecca, come dice lui, ho già detto che non voglio fare il ministro», commenta da Palermo il senatore condannato. «Non fare il ministro ma scegliergli - aggiunge - è un lavoro ancora più bello e delicato». Replica Di Pietro: «Proprio come facevano i mafiosi una volta».
Allora, davanti a tutta questa ironia e contro-ironia a rimbalzo, mi è salito il male di vivere e ho messo giù questo post.
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