Gerenzano è un paese di circa 10mila abitanti in provincia di Varese, disteso in quella immensa selva di villette a schiera che a rete collega Como, Varese e Milano. Gerenzano è governata dal 1994 da una giunta a monocolore Lega Nord che si è subito dotata di un Assessorato alla Sicurezza presieduto in questo mandato da Cristiano Borghi il quale, da qualche giorno, è riuscito a portare il mite comune varesino sotto gli occhi dei riflettori. Sul periodico di informazione comunale Filo diretto, rendendo atto del suo operato per garantire la sicurezza di tutti gli abitanti di Gerenzano, ha difatti affermato nero su bianco: "Chi ama Gerenzano non vende e non affitta casa agli extracomunitari, altrimenti avremo il paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura ad uscire di casa". Nel documento, una pubblicazione ufficiale della giunta comunale che delinea le linee guida della politica dell'amministrazione in fatto di immigrazione, Borghi aggiunge, orgoglioso, di non aver mai favorito in alcun modo l'accesso di immigrati nella cittadina specificando inoltre, vantandosene, che il Comune non si è mai fatto carico della costruzione di case popolari con i soldi dei contribuenti per evitare che esse potessero essere assegnate a cittadini extracomunitari, inevitabilmente in cima alle graduatorie. Borghi aggiunge in calce al suo appello per la purezza gerenzese anche la garanzia che il comune non ha mai "destinato terreni per la costruzione di moschee e destinato edifici come luoghi di culto agli extracomunitari di religione islamica". Nel caso ci fosse il dubbio. Borghi, investito dalla polemica che ha portato il caso anche all'attenzione dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, operante presso il Ministero delle Pari Opportunità, si è immediatamente difeso smentendo ogni timore o sentore di razzismo: "Non c'è nulla di razzista, non dico di non affittare agli extracomunitari, ma di controllare chi si mettono in casa".
Philip Di Salvo
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