Lo scrittore americano James Purdy è morto lo scorso 13 marzo a Englewood (New Jersey), all'età di 94 anni. Contrariamente a quanto spesso riportino le biografie, Purdy non era nato nel 1923, bensì nel 1914, come ha spiegato John Uecker, assistente personale di Purdy, che ha diffuso la notizia della scomparsa dello scrittore. Il particolare della data è solo l'ultimo dettaglio oscuro di un autore che si è sempre mosso tenendosi a distanza dai circuiti letterari statunitensi, scatenando reazioni e sentimenti contrastanti, di totale ammirazione o di avversione. Per la sua scrittura visionaria e fluttuante e gli scenari evocati di innocenza delusa, disperanti e ossessivi che delineavano un'America complessa e feroce, Gore Vidal lo ha definito "un autentico genio americano". Purdy è autore di circa venti libri, ma la sua fama si deve a romanzi quali "Sono Elijah Thrush", "La versione di Geremia" e, soprattutto "Malcolm", il suo capolavoro. Le opere di Purdy sono state pubblicate da Einaudi, che ha portato i libri di Purdy in Italia già verso la fine degli anni '50. Nel 2004 Minimum Fax aveva ristampato "Malcolm", cui era seguita la riedizione de "Il nipote".
Philip Di Salvo
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