La notizia è di questi giorni. L'azienda municipalizzata che gestisce i trasporti pubblici della città di Foggia, la Ataf, ha apportato delle modifiche alla linea 24 degli autobus che collega il centro di Foggia al Borgo Mezzanone, popoloso quartiere a pochi km di distanza dalla centrale via Galliani. La linea dell'autobus sarà sdoppiata: due differenti percorsi, due differenti autobus, differenti fermate, ma medesima destinazione, e medesima partenza. Linea 24: cittadini italiani. Linea 24/1: immigrati. Separati, per non incontrarsi italiani ed immigrati viaggeranno sulla stessa linea, per la stessa destinazione, ma su due mezzi diversi, lungo percorsi differenti. La 24 per gli italiani collegherà via Galliani al Borgo Mezzanone, la 24/1 per immigrati farà avanti e indietro tra la stazione e il Cara, centro di accoglienza per richiedenti asilo situato nel quartiere. La scelta, ha spiegato il sindaco di Foggia (di centrosinistra!), Orazio Ciliberti, è stata presa per porre fine a "tensioni sociali" venute a crearsi a causa della comune presenza di italiani e stranieri sulla linea 24. Gli stranieri salirebbero infatti molto numerosi alla fermata nei pressi del centro di accoglienza, facendo viaggiare l'autobus a piena capienza sin da subito, rendendo difficile agli italiani la salita sul mezzo dalla seconda fermata, situata all'interno del Borgo Mezzanone. Siccome potenziare ulteriormente la linea esistente con nuovi mezzi o aumentare la frequenza delle corse non sembrava scelta saggia, la direzione della Ataf ha preferito optare per la creazione di una linea apposita per gli immigrati, loro riservata e diversa da quella classica, predisposta per i residenti. "Il razzismo c'entra poco", si è subito premurato di specificare Cilberti, si è trattato a suo dire di "una opportunità per creare un servizio migliore." Esclusivo, si potrebbe specificare. Non si può non credergli, gli italiani non sono razzisti, ci mancherebbe altro. Ho qui davanti a me l'edizione di oggi di "EPolis Milano", pagina dedicata agli sms dei lettori. A riguardo dei campi rom a Milano "Max vero Italiano" scrive: "Io mi chiedo questa gente va via dal suo paese per vivere in quel modo? Perchè al loro paese starebbero peggio? E poi basta col nascondersi dietro la parola razzisti!". Razzisti mai, ma italiani sempre, non nascondiamoci dietro gli aggettivi. Nè, tantomeno, il finestrino di un autobus.
Philip Di Salvo
cfr. Weegee, A partition that separates white and black patrons at a movie theater in Washington DC.
RispondiEliminahttp://farm3.static.flickr.com/2295/2320282962_214ae1b50f.jpg?v=1205332578
Marco
Bellissima foto, esposta tra l'altro nella mostra milanese dedicata a Weegee qualche mese fa.
RispondiEliminaGrazie della visita,
Philip