Il ministro Brunetta, intervenendo alla scuola di formazione politica del Pdl a Gubbio, ha trovato da dire anche sulla Festa Del Cinema attualmente in programma a Venezia e più in generale sull'intero mondo della cultura e dello spettacolo italiano. Il Ministro per la pubblica Amministrazione e l'Innovazione ha affermato, parlando al Ministro dei Beni Culturali Bondi e alla platea di militanti pidiellini: "Esiste un culturame parassitario che sputa sentenze contro il proprio Paese ed è quello che si vede in questi giorni alla Mostra di Venezia". L'attaco, poi, si sposta verso "i parassiti dei teatri lirici: i finti cantanti, scenografi che non si sono mai confrontati con il mercato, tanto Pantalone pagava. A lavorare". Non pago, Brunetta, tra gli applausi scroscianti dei giovani del Pdl, ha chiuso il suo affondo allargando l'obiettivo del suo attacco: "Questo è un pezzo di Italia molto rappresentata, molto "placida" e questa Italia è leggermente schifosa". E' facile leggere nell'aggettivo virgolettato un chiaro riferimento al Michele Placido che, durante la conferenza stampa di qualche giorno fa, tenuta alla Mostra di Venezia, chiamato in causa da una domanda di una giornalista spagnola sulla Medusa aveva polemizzato con Berlusconi. Da ultimo Brunetta si è rivolto a Sandro Bondi pregandolo di "voler chiudere il rubinetto del Fus". Citto Maselli, dal Lido di Venezia, ha fatto notare come "culturame" sia un termine che la politica italiana ha conosciuto in precedenza solo dalle parole di Mario Scelba, ministro degli Interni protagonista di una stagione di repressione violenta degli scioperi nel secondo dopoguerra. Renato Brunetta non si è invece sentito di commentare la passerella di Noemi Letizia al Lido, giudicandola evidentemente parte di un'Italia leggermente meno schifosa di quella della cultura e del cinema.
Philip Di Salvo
Buon Compleanno, Philip.
RispondiEliminaCome vedete, non abbasso la guardia.
RispondiEliminaGrazie redazione
Ph
affermazioni tanto schifose quanto incomprensibili, in una realtà come quella della cultura italiana meanstream, collusa in modo tanto avvilente con i favori e la politica. Brunetta ha il morbo di Baumol, e non lo sa nemmeno.
RispondiEliminaMarco
Noemi Letizia e la Daddario a Venezia sono la dimostrazione di quanto il cosiddetto "berlusconismo" e il "culturame" siano in realtà collusi. Il FUS così com'è oggi è uno spreco immondo, non semplicemente inutile, ma addirittura dannoso, perché alimenta il nepotismo che fa male all'arte e alla cultura più che a qualsiasi altro settore.
RispondiEliminaDetto questo lungi da me auspicare una cultura completamente schiava del mercato, così come sembra proporla Brunetta.
Io sono per il mecenatismo. Ma tra il sistema attuale e la concorrenza sfrenata, purché leale, scelgo la seconda. Come sempre, purtroppo, è il male minore.