mercoledì 4 novembre 2009

Milano, l'amore e Dio


Sapessi com'è strano essere un tossicodipendente di Milano. Fino a 10 anni fa Edda, alias Stefano Rampoldi, cantava con i Ritmo Tribale, i progenitori degli Afterhours, poi ha smesso perchè si drogava troppo. Ora di mestiere fa il muratore e tra un ponteggio e l'altro ha inciso 12 perle.

Quando canta, ha una voce che si fa uomo, donna e neutro, che si fa ora adulta ora bambina, graffio e piuma, dialetto del Nord e accento del Sud, parola storpiata e versaccio incomprensibile, fulmine e sospensione, coltellaccio e carezza, urlo e sussurro. Tanto che una chitarra acustica basta e avanza.

I testi di questo album "Semper biot" (sempre nudo) sono deliranti al punto giusto. L'amore è corpo, violenza e sesso. L'amore è preghiera, disperazione, dolore, attesa e caduta. L'amore si spoglia, poi ti ammazza e ti finisce, perchè l'amore viene solo per uccidere. L'amore è un marito pazzo, è "gelosità" e promessa, l'amore è scoparsi la felicità. L'amore ti affetta e ti cucina. L'amore è facile, vedente, profondo e gaudente. L'amore è fare l'amore. L'amore è deficiente, semi-adolescente e innamoramento. L'amore è culla, l'amore è bellissimo. All'amore non c'è rimedio.

Milano è un intreccio di lingue, inflessioni, vergini e suorine, indifferenza, lavoro e panettoni.

Essere Dio è una cosa facile, amare Dio è una cosa inutile. Dio è fango e scomunica, Dio è ateo, perchè madonnine e madri non ce ne sono.

La stanza è una voragine, la casa è ballare in cucina fra sacchi di farina e solitudine. Poi, c'è Stefano un personaggio italo-argentino, solo e inutile che sogna, si fa schifo, cerca qualcosa, è nato e morirà senza denti, si perde mentre va all'Ikea e si chiede quand'è che andrà in Inghilterra. Scopritelo se lo trovate.

Adesso è mattina presto, ma stasera Edda urla al Magnolia di Milano. Io purtroppo ci vado solo se piove. Ma se il tempo sarà clemente, andateci voi e poi ditemi com'è stato.

Francesco Carrubba

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