mercoledì 14 aprile 2010

Como chiude a mezzanotte




Oggetto: Como chiude a mezzanotte

Da: Matteo D'Antonio (olonesa@gmail.com)
mercoledì 14 aprile 2010 13.32.13
A: Giorgio Gandola (lettere@laprovincia.it)


Egregio Gandola,

dopo essermi espresso contro l'abbattimento del muro sul lago, i miei amici già hanno intuito il mio appoggio alla proposta di chiusura dei locali comaschi a mezzanotte in punto. Il mio non è bastiancontrarianesimo, quanto piuttosto una rammaricata riflessione sullo stato delle cose nella cittadina lacustre. Non so quanto i concetti estetici de Il Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde siano familiari alla giunta di palazzo Cernezzi (e qui sogghigno ripensando alle Grandi Mostre del Grande Dandy Gaddi), ma con puro intuito naïf gli assessori e il sindaco si apprestano a concretizzare quel che meno sarebbero in grado di realizzare volutamente: l'arte. «All art is quite useless», tutta l'arte è completamente inutile. Proprio come Como. Il provvedimento delle serrande cenerentoline smarca la cittadina da ogni tenace legame con l'utilità: nega con un sol colpo tutte le decisioni approvate per incentivare il turismo (altro sogghigno ripensando al brand “Como città del turismo”), ma allo stesso tempo non soddisfa una grossa fetta di cittadini (commercianti e giovani in primis). Como dev'essere una città dormitorio, Como è una città inutile. Como è arte.

Cordialmente,

Matteo D'Antonio


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