venerdì 8 aprile 2011

Venticinque aprile


Venticinque aprile di sempre


Continuo a pensare di non tramontar giovane,
e i miei morti son freddi solo di vecchiaia,
se ne vanno nel silenzio, come le stagioni.

Conosco le montagne solo per la neve,
e il freddo solo se scaldato, la preghiera
un incidente settimanale, la domenica.

Non conosco il nome dei miei padri e
quello dei miei figli non lo proteggo.

Viva, di questi tempi, per un sospiro del tempo,
e ancor mi meraviglia la mia sete e la rivolta,
le strade piene e colorate, le porte aperte,
le vite abbracciate, le minestre scaldate.

Irene Roncoroni

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