Venticinque aprile di sempre
Continuo a pensare di non tramontar giovane,
e i miei morti son freddi solo di vecchiaia,
se ne vanno nel silenzio, come le stagioni.
Conosco le montagne solo per la neve,
e il freddo solo se scaldato, la preghiera
un incidente settimanale, la domenica.
Non conosco il nome dei miei padri e
quello dei miei figli non lo proteggo.
Viva, di questi tempi, per un sospiro del tempo,
e ancor mi meraviglia la mia sete e la rivolta,
le strade piene e colorate, le porte aperte,
le vite abbracciate, le minestre scaldate.
Irene Roncoroni
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